Il numero della carta di credito, noto anche come Primary Account Number, o in gergo economico semplicemente PAN, è molto più di una semplice sequenza numerica: è il cuore di ogni transazione, online o in negozio.
Comprendere il suo funzionamento, l’importanza e le misure di sicurezza associate è fondamentale per chiunque utilizzi le carte di pagamento o per le attività commerciali che gestiscono i pagamenti. Questa guida esplorerà i dettagli tecnici e offrirà esempi pratici per aiutarti a gestire il numero della tua carta in modo sicuro e consapevole.
Che cos’è il numero PAN della carta di credito e perché è importante
![Il numero PAN nel dettaglio.](https://beepworld.it/wp-content/uploads/2024/12/PAN-number.webp)
Con la dicitura Numero PAN intendiamo la sequenza numerica solitamente composta da 16 cifre che si può trovare stampata o in rilievo sulla parte frontale di una carta di credito, una carta di debito o di una prepagata, ovvero su di una qualsiasi carta di pagamento. Tecnicamente stiamo parlando dell’identificatore univoco che collega la carta a un conto specifico o a un sistema di gestione dei fondi appartenente al titolare della carta.
Il numero PAN è però molto più di un semplice numero identificativo, è uno strumento al servizio dei sistemi di pagamento. Questo numero è l’elemento chiave per effettuare transazioni sicure, sia online che offline e funge da identificatore per il circuito di pagamento, l’emittente e il conto associato. Potremmo quasi dire che il PAN è un numero “parlante” composto da una serie di cifre che contengono informazioni essenziali e che svolge un ruolo cruciale all’interno delle nostre transazioni quotidiane. In breve, il PAN non è solo un numero sulla carta: è il cuore del sistema di identificazione e sicurezza delle transazioni.
Il PAN, pur non contenendo direttamente dati sensibili come il PIN, è comunque una componente cruciale nelle operazioni finanziarie. Questo infatti, combinato con gli altri dati come il codice CVV e la data di scadenza della carta di credito, consente di effettuare pagamenti. Per questo motivo è importante adottare misure di protezione, come la non condivisione del numero e l’uso di carte virtuali per gli acquisti online: questo è l’unico modo per evitare frodi o clonazioni.
La storia del numero PAN: dal concetto alla rivoluzione dei pagamenti
Il primary account number ha origini radicate nell’evoluzione dei sistemi finanziari moderni. La sua creazione è strettamente legata alla necessità di standardizzare e semplificare le transazioni elettroniche sviluppate nella seconda metà del XX secolo.
Con l’aumento delle carte di credito negli anni ’50 le banche si resero conto che un numero standard avrebbe facilitato l’interoperabilità tra istituti finanziari e circuiti globali come Visa e Mastercard. Il PAN si impose come strumento chiave per garantire uniformità, permettendo a qualsiasi sistema POS o ATM di interpretare e instradare correttamente le informazioni di pagamento. Insieme al PAN arrivarono la banda magnetica e i chip EMV che hanno reso il numero non solo identificativo ma anche più sicuro grazie a meccanismi crittografici avanzati.
Negli anni, la tokenizzazione e altri sistemi hanno continuato a evolvere, migliorando la protezione dei dati legati al PAN e rendendolo parte integrante del commercio elettronico e dei pagamenti contactless. La standardizzazione del PAN, definita da ISO/IEC 7812, ha permesso la sua adozione universale. Questa norma stabilisce la lunghezza del numero (tra 14 e 19 cifre) e la struttura che lo compone, garantendo che ogni carta sia univocamente riconoscibile in qualsiasi parte del mondo.
La struttura del numero PAN
Il numero PAN è organizzato in blocchi logici per facilitare la gestione e l’identificazione:
- Le prime cifre del PAN rappresentano il circuito della carta (Visa, Mastercard, ecc) ed è detto Major Industry Identifier (MII).
- A seguire, troviamo il Bank Identification Number (BIN) ovvero i cinque o sei numeri che identificano l’emittente bancario specifico della carta.
- I numeri successivi identificano in modo univoco il titolare della carta e infatti sono detti Account Identifier.
- In ultimo vi è una cifra detta Check Digit che viene calcolata tramite l’algoritmo di Luhn e che serve per verificare l’integrità del numero.
Questa struttura standardizzata è utilizzata a livello globale per garantire uniformità e sicurezza nelle transazioni.
Ogni volta che effettui un pagamento con carta, il PAN è fondamentale per autorizzare la transazione. Viene trasmesso dal dispositivo di pagamento (POS, ATM o piattaforma online) al centro di elaborazione della banca emittente. Qui vengono eseguiti controlli di sicurezza per convalidare la transazione, come la disponibilità di fondi e la corrispondenza del PAN con i dati registrati.
Che cos’è l’algoritmo di Luhn?
Che il PAN non fosse solo una sequenza di numeri casuali lo avevamo capito: infatti la sua validità è garantita dall’algoritmo di Luhn, noto anche come “modulo 10”, ma di cosa stiamo parlando? Questo metodo, sviluppato negli anni ’50 da Hans Peter Luhn per IBM, è progettato per rilevare errori accidentali nella trascrizione o digitazione dei numeri di carta di credito, rendendolo un pilastro della sicurezza nelle transazioni finanziarie.
Il suo funzionamento è semplice:
- Partendo da destra si moltiplicano per 2 tutte le cifre in posizione pari.
- Se una moltiplicazione genera un numero a due cifre, queste vengono sommate (ad esempio, 14 diventa 1+4=5).
- Le cifre ottenute vengono sommate insieme alle altre cifre dispari non moltiplicate.
- Il totale viene diviso per 10.
Se il resto è 0 il numero è valido, altrimenti no. L’algoritmo di Luhn è utilizzato nei terminali POS e nei sistemi online per verificare rapidamente la validità del PAN, oppure per evitare errori di trascrizione come ad esempio la digitalizzazione errata di una cifra. Viene usato nelle applicazioni informatiche per generare numeri di controllo o identificare tentativi di frode evidenti ma possiede dei limiti: pur essendo efficace contro errori semplici, l’algoritmo non è una misura di sicurezza crittografica che protegge da attacchi deliberati come la generazione di numeri di carta validi con altri mezzi.
L’algoritmo è un metodo semplice e ingegnoso che si cela dietro le funzioni delle carte di pagamento che utilizziamo quotidianamente e dimostra come i principi matematici di base possano contribuire a rendere più affidabili sistemi di pagamento moderni. Inoltre è una vera chicca da conoscere se si è appassionati di tecnologia e di sistemi informatici.
Il ruolo del numero PAN nelle transazioni e la tokenizzazione
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Il numero PAN è il cuore di ogni pagamento con carta. Quando effettui un acquisto, questo numero viene letto tramite il chip, la banda magnetica o la tecnologia NFC per i pagamenti contactless. In pratica al momento del pagamento il terminale acquisisce il numero PAN della carta di credito insieme alle informazioni relative.
Per una maggiore sicurezza, il numero PAN viene sostituito con un token, una stringa temporanea, che protegge i dati reali. I dati della transazione vengono quindi inviati al circuito della carta e poi alla banca emittente che ha il compito di autorizzare il pagamento, ossia verificare che il PAN corrisponda a un conto valido e che ci siano fondi sufficienti per completare la transazione. Se tutto viene confermato la transazione è approvata.
È così che avvengono le transazioni sia online che fisiche. Ogni transazione permette di proteggere i propri dati attraverso sistemi appositi che permettono di censurare il numero PAN, come ad esempio la tokenizzazione. Altri sistemi utilizzati sono:
- la crittografia, che trasforma i dati del PAN in un formato indecifrabile senza la chiave appropriata;
- il troncamento, che mostra solo le ultime cifre del PAN su scontrini e ricevute oppure anche tra i dati salvati nel motore di ricerca;
- il mascheramento, che avviene durante la digitazione online e che fa apparire il PAN come una serie di asterischi.
Le aziende che gestiscono le transazioni con carta devono infatti rispettare rigorosi standard di sicurezza come il PCI DSS (Payment Card Industry Data Security Standard) che regola l’uso e la protezione dei dati sensibili.
Proteggere il PAN non è solo una questione di sicurezza personale, ma anche un modo per contribuire a un ecosistema finanziario più sicuro e affidabile. Seguendo le best practice e affidandosi a strumenti tecnologici avanzati, è possibile continuare a utilizzare le carte di pagamento in modo sicuro e senza preoccupazioni.
Il numero PAN non è il numero del conto: le differenze
Un errore comune è quello di confondere il numero PAN con il numero del conto ma, sebbene entrambi siano identificatori i loro scopi sono diversi.
Il numero PAN è collegato alla carta e viene utilizzato nelle transazioni elettroniche o nei pagamenti con POS mentre il numero di conto è specifico per il conto bancario e viene usato per bonifici, addebiti diretti e altre operazioni bancarie. Il PAN non identifica direttamente un conto bancario, eccetto per le carte di debito collegate a conti correnti, ma serve a instradare correttamente le transazioni attraverso i circuiti delle carte.
Proteggere il numero PAN della carta: misure di sicurezza da applicare
Proteggere il PAN è essenziale per prevenire frodi, per questo esistono diverse strategie da attuare per una maggiore protezione. Una prima strategia è quella delle carte virtuali: queste carte generano un numero temporaneo utilizzabile solo per una singola transazione o per un periodo limitato, ad esempio si può utilizzare per una prenotazione online o per un acquisto singolo. Una volta effettuato il pagamento, infatti, la carta virtuale scade immediatamente e impedisce ulteriori addebiti a non autorizzati.
Uno dei metodi più utilizzati è però quello dell’Autenticazione a due fattori o 2FA. Si tratta di un livello aggiuntivo di sicurezza che richiede la verifica tramite un dispositivo secondario, come ad esempio il tuo smartphone. Si può usare questo metodo anche con i propri account online poiché si dovrà solo inserire il codice inviato al proprio cellulare durante l’acquisto, un passaggio ulteriore che permette di raddoppiare la sicurezza.
I sistemi automatici come la crittografia e la tokenizzazione sono tra i più utilizzati ma oltre a tutte queste pratiche è indispensabile procedere a un controllo diretto dell’Estratto Conto mensile che permette di monitorare i movimenti e può aiutare nel rilevare transazioni sospette.